Beniamino Pisati, classe 1977, originario di Milano e residente a Sondrio, lavora come fotografo professionista freelance.
È specializzato in reportage geografico e collabora attivamente con riviste ed agenzie del settore. Dal 2009 organizza workshop di fotografia di viaggio in Italia e all’estero. Diversi riconoscimenti nazionali ed internazionali ricevuti tra cui il primo premio al Travel Photographer of the Year.
Da oltre 10 anni sta documentando lo stretto rapporto tra uomo e ambiente negli alpeggi della Valtellina. È qui che nasce “Lassù”, un progetto fotografico che ha conquistato il 2° posto a Portfolio Italia 2020.
Beniamino ci racconta il suo progetto fotografico.
Lassù
Nel nord della Lombardia, in Valtellina, nel cuore delle Alpi, in tarda primavera tra i 1500 e i 2200 metri le mucche vengono portate dal fondo valle ai pascoli in altura. Qui la qualità e varietà dell’erba donano ai formaggi prodotti un gusto straordinario.
La lavorazione del latte in quota porta con se difficoltà a causa dell’asprezza del territorio: non ci sono strade, spesso l’energia elettrica non arriva, occorre grande sacrificio e dedizione. Questo progetto fotografico prova a dare al mondo pastorale il ruolo centrale che ha sempre avuto, non soltanto perché bello e bucolico, ma perché Essenziale.
Senza di esso scomparirebbero i pascoli, molte forme di vita si estinguerebbero, aumenterebbero i dissesti idro-geologici, il territorio diventerebbe più povero, monotono ed inospitale e perderebbe completamente l’attrattiva turistica.
Sono sempre stato interessato all’uomo e alla sua interazione con l’ambiente. Gli alpeggi sono conquista nata dalla capacità di ottimizzare il territorio quando il fondovalle valtellinese era ancora paludoso, fino alla metà del 1800.
L’uomo imparò a coltivare in pendenza, mano a mano che si saliva di altitudine la terra era meno favorevole all’agricoltura, mentre aumentava la possibilità dell’allevamento. Si è iniziato a disboscare per ricavare prati sui cui far pascolare gli animali, si sono costruiti recinti e dimore con pietre, contrade, villaggi.
Un lavoro enorme, di fatica e tenacia alleviato solo dal grande spirito di comunità che contraddistingueva la vita di allora e che ha contribuito in maniera decisa a formare l’identità culturale della comunità alpina.
Ancora oggi gli alpeggi rappresentano un patrimonio straordinario per la Valtellina, non solo economico. Grazie alla produzione del formaggio, ma soprattutto per gli aspetti aspetti storici e culturali che questo mondo conserva. Un patrimonio che costituisce la memoria di modi di governare le risorse naturali, di antichi saperi, di economie sostenibili.
In questo lavoro ricerco i luoghi e le atmosfere che ho vissuto fin da bambino: il suono del latte munto che batte sul secchio di alluminio, i campanacci delle mucche, il vociare dei pastori per tenere a bada le bestie.
In un mondo dominato dalla fretta, dove guardiamo solo al presente non sappiamo più soffermarci sulla realtà che ci circonda, sui segni del passato, Lassù ancora oggi esiste un mondo rurale senza tempo, profondamente radicato nella cultura contadina alpina e che scandisce la vita di questa gente e delle sue vallate.
Generalmente queste persone sono viste come persone fuori dal mondo, ma se ci pensiamo bene in questo anno difficile eravamo noi ad esserlo. Forse l’ambiente e i cicli della natura hanno ancora una loro importanza per un sereno vivere.
Beniamino Pisati
Puoi seguire le attività di Beniamino Pisati attraverso il suo sito internet, oppure su Facebook e Instagram.
Beniamino organizza anche viaggi fotografici con workshop, un modo divertente e stimolante per accrescere le proprie capacità fotografiche. Per scoprire tutti i suoi prossimi viaggi, con itinerari e costi, vai a questo link.
Comments are closed