Cosa accade ai corpi che cambiano, alla loro sessualità e al modo di relazionarsi intimamente con se stessi e con un’altra persona? Un corpo di donna che attraversa modificazioni fisiche invadenti e precoci è costretto a rivedere l’esperienza di sé. Ricomporre tessuti di pelle e relazioni in un contesto dalle linee guida irremovibili. Riconoscersi in nuovi strati di una fragilità spesso invisibile che filtra la realtà e la rende frastagliata. Storie di corpi senza nome ma con identità minate dalla compromissione delle percezioni. Sessualità interrotte o modificate temporaneamente. Universi che non possono presentare imperfezioni. Indagine sul ruolo della donna, sulle sue aspirazioni e i desideri plasmati attraverso il filtro che la vede sempre in compagnia maschile.
“Cotton Candy” è il progetto fotografico di Marta Viola, a cui abbiamo rivolto alcune domande.
Il tuo progetto fotografico vuole descrivere il cambiamento del corpo. Quale esperienza ti ha portata a volerlo rappresentare?
La modificazione dei corpi è qualcosa a cui non siamo preparati, seppur dovrebbe essere l’evoluzione più naturale del nostro stare nel mondo.
Il cambiamento prematuro del corpo è quindi maggiormente complicato da vivere e assimilare, non solo rispetto all’auto-rappresentazione ma anche in relazione alle interazioni con gli altri. Volevo raccontare le fragilità invisibili date dalla modificazione improvvisa del corpo e ciò che riguarda la sua condizione di presunta “normalità”, mi sono focalizzata molto sulla necessità di essere performanti e sul significato dei termini “difettoso” e “improduttivo”.
Questo si collega immediatamente alle connessioni con il contesto culturale delle aspettative e le pressioni rivolte al corpo femminile e al suo ruolo nella società.
Nel tuo progetto fotografico ritrai solo te stessa o anche altre donne?
Ci sono storie di donne, vicine e lontane. Incontrate dal vivo o a distanza, in dialoghi lunghi o scambi veloci di impressioni. Ho incrociato molte vite con punti di intersezione alla mia, ritengo di essere il punto di partenza di questa riflessione e il filtro di lettura.
Le esperienze dei corpi di cui voglio parlare si trovano non solo nei ritratti, ma anche nelle ambientazioni, nei testi. Tutta l’indagine coinvolge storie che non sono solo la mia, narra vissuti diversificati ma con molteplici connessioni, prima fra tutte la necessità di esplicitare dinamiche complesse come quelle vissute a causa di condizioni fisiche particolari e di cui spesso si fatica a parlare.
Cosa hai provato una volta concluso il tuo progetto fotografico?
Grande agitazione, per me è sempre così quando sono sul punto di condividere con gli altri quello che ho fatto. C’è una tensione positiva dell’incontro, dato dalla messa in circolo del proprio lavoro. Sono momenti importanti, da cui ho sempre tratto spunti costruttivi e legami.
Che tecniche fotografiche hai utilizzato per realizzare il progetto? Perchè queste scelte?
La narrazione coinvolge diversi filoni visivi, mi sono data la libertà di utilizzare differenti linguaggi per descrivere le sfaccettature coinvolte nella riflessione del progetto.
Ci sono autoritratti, ritratti in polaroid successivamente manipolate, ambientazioni nel territorio, immagini d’archivio rielaborate, collage, pezzi di cartella clinica e altro ancora.
Ho sentito la necessità di sperimentare e di introdurre tutto ciò che ritenevo utile a comunicare lo storico dei corpi femminili che si riflette nella quotidianità molto più di quanto pensiamo.
Ci sono, oltre le immagini, degli inserti testuali prodotti da me e un appendice finale scritta dalla Dott.ssa Marta Prandelli, sociologa con cui ho avuto uno scambio importante durante la realizzazione del lavoro.
“Cotton Candy” sta per diventare un libro fotografico. Che materiali hai scelto e perchè?
Il libro è stato curato ed edito da Yogurt ed appena andato in stampa, sarà possibile trovarlo già a Charta Festival insieme alle altre pubblicazioni di Yogurt. Di questo sono davvero entusiasta ed onorata. Il formato del libro è 16×22 con carta Munken Lynx 150 gr e copertina rigida. Mi piace moltissimo il design e il risultato finale. Cotton Candy aveva bisogno di un oggetto libro di questo genere, in cui scoprire su carta la completa visione del progetto e dei suoi inserti testuali.
Hai già in mente il tuo prossimo progetto fotografico?
Si, ma è ancora presto per parlarne. Posso solo dire che è di nuovo un qualcosa che parte da me per raccontare altre storie. Cerco nei miei progetti di far avvicinare le persone a ciò di cui parlo, nello stesso tempo è un modo per me di approfondire quel vissuto, sezionarlo attentamente e conviverci nella piena consapevolezza.
“Cotton Candy”, il progetto fotografico
L’autrice, Marta Viola
Marta Viola nasce a San Benedetto del Tronto nel 1986. Laureata in Psicologia presso l’Università degli Studi di Padova.
Viaggia in Argentina con Psicologi senza Frontiere nel 2011 e collabora con CTM Onlus per un progetto con i bambini palestinesi in Libano nel 2012.
Nel 2018 pubblica il suo libro Sangue bianco Ed. Seipersei che racconta la sua esperienza con la leucemia attraverso immagini e testo grazie a una campagna di crowdfunding di grande successo.
Collabora con associazioni come AVIS, ADMO e AIL per sensibilizzare alla donazione di sangue e di midollo osseo.
Scrive di Sangue Bianco anche sulla rivista MIND nel luglio 2018.
Insieme a Stefania Spadoni realizza il progetto BLOOD ON BLOOD, una mostra a cura di Alessandro Curti. Il lavoro delle due fotografe viene esposto per la prima volta nel novembre del 2018 presso la galleria STILL [Milano] all’interno del progetto STILL YOUNG.
Da questa esperienza e dal rapporto di continuo confronto nasce anche il workshop “FOTO-GRAFIA. Risonanze tra parole e immagini” in cui vengono utilizzati i canali espressivi della fotografia e della scrittura per creare narrazioni.
Il 13 dicembre 2019 esce il primo episodio di Sangue bianco, podcast di 11 puntate in cui racconta il suo vissuto della malattia leggendo testi scritti in quel periodo e integrandoli con riflessioni del qui ed ora.
Partecipa alla seconda edizione di Human, laboratorio a cura di Yogurt, in cui realizza Cotton Candy, in fase di pubblicazione.
I suoi lavori sono stati pubblicati su MIND, D-La Repubblica, Fotocrazia, Il Fotografo, PhotoVogue, D’Abruzzo, Mezzocielo, Vanity Fair, Huffpost Italia, IL – Magazine Il sole 24 ore, Collector Daily. Espone in Italia e all’estero.
Qui il suo curriculum completo. Puoi seguire Marta Viola anche sulla sua pagina Facebook e su Instagram.
“Cotton Candy”, il libro
È possibile preordinare il libro fotografico “Cotton Candy” a questo link.
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