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NITIDA Live EXTRA torna protagonista il 18 maggio 2021 alle ore 20.30 con la presentazione del libro “Brain Damage” di Michele Di Donato. A intervistarlo sarà Loredana De Pace, nel corso della serata interverranno la curatrice Fabiola Di Maggio e l’editore Enzo Gabriele.

L’incontro si svolgerà sulla piattaforma GoToMeeting e sarà aperto a tutti. Il link per partecipare è: https://www.gotomeet.me/…/brain-damage-di-michele-di… Codice accesso: 734-517-565

Michele Di Donato è nato in Puglia nel 1968 e vive in Sicilia da circa vent’anni. Dopo gli studi di economia aziendale lavora come formatore PNL e Analisi Transazionale e come consulente di marketing e comunicazione.

Si dedica alla fotografia sin da piccolo, all’inizio da autodidatta e poi studiandola e approfondendola in numerosi corsi e master (Antonio Manta, Letizia Battaglia, Augusto Pieroni su tutti).

Svolge regolarmente workshop, in diversi contesti formativi, sulla narrazione fotografica, sulla comunicazione visiva e sulla lettura delle immagini.

Lettore di portfolio in numerose rassegne di fotografia, dal 2018 entra a far parte del progetto ISP Italian Street Photography, per il quale svolge experience formative di Street Photography in qualità di mentore; sempre nel 2018 è selezionato dall’archivio S.A.C.S. del Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea – Museo Riso di Palermo.

Nel 2021 entra nel team di PhotoCoach in qualita’ di photography coach. Michele fotografa per necessità, e questo suo modo viscerale di scrivere con le immagini gli ha consentito di ricevere apprezzamenti a livello nazionale e internazionale fra i quali il Moscow International Foto Award 2015, 2016, 2020 in RUSSIA, la 16° edizione del China International Photographic Art Exhibition, l’International Salon of Fine Art Photography 2016 in INDIA, il 6th China International Digital Photography Art Exhibition 2017 in CINA, il Tokyo International Foto Award 2017 e 2020 in GIAPPONE, IOAF CONCH Award 2020 in Corea del Sud e il SONY WORLD PHOTOGRAPHY AWARD 2017 nel quale ha conseguito l’onoreficenza di “Commended as Top 50 in the World” nella categoria Open Architecture.

Le sue immagini sono state pubblicate su MAGAZINES come Reflex, Foto CULT, Click Magazine, Cities, Die Angst Munich, L’Oeil de la Photographie Paris, F-STOP Magazine, Spectrum, Gente di Fotografia, Edge of Humanity Magazine Usa, fanno parte di molte COLLEZIONI PUBBLICHE E PRIVATE e sono state esposte in numerose MOSTRE personali in tutto il mondo.

Collabora con diverse aziende come product and advertising photographer, come Air Dolomiti, BNP Paribas-Italia, SNDesign Italia, ArtLINK Luxury Cruise Ship.
Attualmente è rappresentato dalle seguenti gallerie d’arte: Singulart (Parigi), Saatchi Art (New York, Bliep Bliep Gallery (Antwerp).

BRAIN DAMAGE, il suo ultimo lavoro, è formato da quattro progetti fotografici; quattro capitoli, “Craving”, “Doppelgänger”, “Lost in the K-Hole”, “Rorschach”, incentrati su differenti e autonome tematiche psicologiche, connesse l’una all’altra dalla presenza costante di tre elementi fondamentali: la mancanza, il desiderio, la sofferenza.

Ciò che l’autore durante i tanti anni di ricerca e lavoro non ha potuto registrare istantaneamente, come nel caso di “Craving” e “Rorschach”, lo ha prima immaginato e poi ritratto alla maniera di “Doppelgänger” e “Lost in the K-Hole”. Non solo reportage, dunque, compongono il libro, ma anche regie.

Per fotografare i deliri della mente, pur restando incredibilmente ancorati alla realtà, ci vuole, oltre a una profonda conoscenza dei temi affrontati, anche una potente e fervida immaginazione. Immaginazione che è, di fatto, visionarietà applicata a una logica dei sensi e dell’espressione.

Queste doti artistiche Di Donato le possiede e le ha trasmesse evidentemente ai quattro progetti fotografici di Brain Damage dove le immagini delle pulsioni inconsce si sono trasformate in forme figurative inquietanti e perturbanti.

Anche quando il corpo umano è nitido, integro e realistico(“Craving” e “Rorschach”), e non palesemente astratto, surreale e “defigurato” (“Doppelgänger” e “Lost in the K-Hole”), l’autore allude alla sua devastazione, distorsione ed evanescenza: il corpo e la sinestesia dei sensi sono immagini della mente e dei suoi tormenti, di alcuni traumi della condizione umana e dello stare al mondo.

Nel panorama della fotografia e della cultura visuale contemporanea, Di Donato elabora immagini sinottiche e insieme narrative, storie visive riflessive che parlano in vario modo alla coscienza immaginale collettiva e individuale.

Il carattere fortemente psicologico delle fotografie rende Brain Damage un’opera complessa, come complessa è la psiche umana così smarrita nei disagi dell’ipermodernità.

Un repertorio fotografico che suscita tristezza, tensione, inquietudine e commiserazione, che coglie aspetti oscuri, opprimenti e ineffabili dell’esistenza con un pieno coinvolgimento emozionale dotato di una prodigiosa capacità di penetrazione e interpretazione psicologica.

Una fotografia che va oltre il realismo perché ci sveglia dal torpore della realtà ordinaria posando lo sguardo sull’anima dove si celano tragici e oscuri disturbi illuminati e suggellati da uno scatto. Una fotografia, infine, che passa all’obiettivo i vuoti della presenza e, incarnando le apocalissi della mente, prelude a distopie psico-antropologiche quali immagini venture di una crisi della società e della cultura già in atto. (Dal testo critico di FABIOLA DI MAGGIO)

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